L’atteso intervento di Padre Benanti al meeting di Rimini quest’anno si è svolto in modalità remota, visto che in questo periodo si trova in America. Si è trattato comunque di un intervento molto interessante, un confronto assieme ad altre firme autorevoli (Sergio Belardinelli, Nello Cristianini e la moderazione di Fabio Mercorio). Il focus è stato su quello che tutti ci chiediamo ogni giorno, ovvero i rischi connessi all’intelligenza artificiale.

L’intervento di Benanti, un pò a sorpresa, non è stato focalizzato sulle risposte ma piuttosto su domande, anche perchè “il bello di uno spazio come quello del Meeting è avere un luogo dove c’è la libertà di farsi domande senza trovare delle risposte”. Ecco allora le domande, “quali sono i guardrail da inserire perchè la relazione con IA sia sana?” e “come intervenire sui processi produttivi in modo che l’essere umano possa dare ancora oggi un valore aggiunto e non sia un microtask?” Se IA decide che i dipendenti Amazon appassionati di baseball sono più affidabili, o se alcuni tratti somatici evidenziati dal riconoscimento facciale aumentano la possibilità che un essere umano sia pericoloso, come e dove inserire dei limiti?

A conclusione, tra tante domande, una certezza: “riconoscere qual è il limite della macchina, cioè cosa è la macchina, riconoscere qual è il limite dell’umano, chi siamo noi, è la chiamata, la responsabilità per noi che siamo la generazione che è chiamata a decidere quale sarà il futuro di una coesistenza tra attori umani e attori computazionali.”

In sintesi, dallo stesso Benanti non sono arrivate risposte ma è stata comunque condivisa la necessità di intervenire al più presto per regolamentare uno scenario cosi rivoluzionario.

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Last Update: 28 Agosto 2025